I cavalli sono maestri nel farci vedere, capire e sentire quando e’ ora di lasciar andare; lasciar andare tutto ciò che non ci va bene, che ci fa star male e che ci da fastidio.
Come?
Avete mai osservato un branco di cavalli? Avete mai notato come quando lottano, giocano pesante, si mordono, si danno calci, si rincorrono anche pesantemente? Bene, cosa fanno, dopo? Quando tutto e’ finito? NULLA. Tornano a brucare l’erba, solitamente vicini (la sicurezza per il cavallo È il branco) come nulla fosse successo.
Questo perché loro non giudicano, non puntano il dito, non danno colpe e soprattutto vivono NEL momento e DOPO quel momento, dopo qualsiasi momento, tutto torna ad essere semplice e armonioso. I cavalli operano a risparmio energetico per poter scappare veloci come il vento dai predatori (nel caso di cavalli domestici, il più delle volte, da noi umani) e non hanno il tempo di stare a pensare a cosa sia successo, di chi sia la colpa e soprattutto il loro cervello e’ strutturato in modo tale da non saper giudicare. Per loro il momento, quel momento è l’unica cosa importante. Il resto non esiste ancora.
Noi umani, invece, ci facciamo mille domande, analizziamo i comportamenti, i perché, per come, di ogni situazione cercando disperatamente di capire e ingaggiamo il nostro povero cervello in pensieri costanti che ci portano ad un loop da cui è difficile poi uscire.
Quando iniziamo a dire “ io odio questo, odio quello, non sopporto quello o quella, etc” iniziamo un processo di extra stimolazione del cervello che si ripercuote anche sul fisico, il quale è letteralmente cosparso di ricettori (la pelle è il nostro ORGANO più grande, ricordatevelo), di cellule che captano tutte le stimolazioni dall’esterno e le incamerano e diventano memoria (la scienza dell’Epigenetica insegna proprio questo). Non solo il ricordo di quello che non ci è piaciuto o ci ha ferito inizia ad essere continuamente proiettato in testa. Noi ci offendiamo, giudichiamo, diamo colpe. I cavalli no.
E se solo riuscissimo ad imparare un po’ più da loro a LASCIARE ANDARE LA STORIA, a comprendere che lasciando andare mettendo tutto in prospettiva possiamo vivere meglio, in pace e in serenità; con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.
Come?
Avete mai osservato un branco di cavalli? Avete mai notato come quando lottano, giocano pesante, si mordono, si danno calci, si rincorrono anche pesantemente? Bene, cosa fanno, dopo? Quando tutto e’ finito? NULLA. Tornano a brucare l’erba, solitamente vicini (la sicurezza per il cavallo È il branco) come nulla fosse successo.
Questo perché loro non giudicano, non puntano il dito, non danno colpe e soprattutto vivono NEL momento e DOPO quel momento, dopo qualsiasi momento, tutto torna ad essere semplice e armonioso. I cavalli operano a risparmio energetico per poter scappare veloci come il vento dai predatori (nel caso di cavalli domestici, il più delle volte, da noi umani) e non hanno il tempo di stare a pensare a cosa sia successo, di chi sia la colpa e soprattutto il loro cervello e’ strutturato in modo tale da non saper giudicare. Per loro il momento, quel momento è l’unica cosa importante. Il resto non esiste ancora.
Noi umani, invece, ci facciamo mille domande, analizziamo i comportamenti, i perché, per come, di ogni situazione cercando disperatamente di capire e ingaggiamo il nostro povero cervello in pensieri costanti che ci portano ad un loop da cui è difficile poi uscire.
Quando iniziamo a dire “ io odio questo, odio quello, non sopporto quello o quella, etc” iniziamo un processo di extra stimolazione del cervello che si ripercuote anche sul fisico, il quale è letteralmente cosparso di ricettori (la pelle è il nostro ORGANO più grande, ricordatevelo), di cellule che captano tutte le stimolazioni dall’esterno e le incamerano e diventano memoria (la scienza dell’Epigenetica insegna proprio questo). Non solo il ricordo di quello che non ci è piaciuto o ci ha ferito inizia ad essere continuamente proiettato in testa. Noi ci offendiamo, giudichiamo, diamo colpe. I cavalli no.
E se solo riuscissimo ad imparare un po’ più da loro a LASCIARE ANDARE LA STORIA, a comprendere che lasciando andare mettendo tutto in prospettiva possiamo vivere meglio, in pace e in serenità; con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.
Quando lavoro con le persone e i cavalli, e capita che un essere umano sia un po troppo pieno di pensieri che gli impediscono di essere LÌ presente con loro, solitamente accade che il cavallo o anche tutti i cavalli del branco non vogliano avere nulla a che fare con l’umano di turno.
Ma non appena si accetta che quel pensiero, quella sensazione è solo parte di UN MOMENTO, e non di tutta una vita e si lo accetta così come è, e lo si lascia andare focalizzandosi sull’adesso, ecco che magicamente i cavalli tornano.
Loro non sono interessati al nostro cervello o ai nostri processi mentali, non li capiscono e capiscono solo l’incongruenza del momento.Se, e quando, impareremo a lasciare andare la storia che ci stiamo facendo in testa, solo allora riusciremo a vivere in pieno e completamente la nostra vita, e in maniera molto più appagante.
Ma non appena si accetta che quel pensiero, quella sensazione è solo parte di UN MOMENTO, e non di tutta una vita e si lo accetta così come è, e lo si lascia andare focalizzandosi sull’adesso, ecco che magicamente i cavalli tornano.
Loro non sono interessati al nostro cervello o ai nostri processi mentali, non li capiscono e capiscono solo l’incongruenza del momento.Se, e quando, impareremo a lasciare andare la storia che ci stiamo facendo in testa, solo allora riusciremo a vivere in pieno e completamente la nostra vita, e in maniera molto più appagante.