
Emma Trossarelli Co-Fondatrice
Una visione diventa realtà
Emma Trossarelli
Co-fondatrice e visionaria del progetto
Sono nata a Torino, città in cui ho vissuto fino al marzo del 1999, quando la mia vita è cambiata completamente: Mi sono trasferita negli USA di preciso a Los Angeles e ho iniziato a frequentare un corso extra curricula a UCLA (Extension Programs) nell’ambito della pubblicità e al termine mi hanno dato un permesso di lavoro per un anno. Nel frattempo avevo già trovato un lavoro, una casa con una coinquilina, e una macchina tutta mia. La vita andava avanti bene, così pensavo. Ma con gli anni il lavoro divenne noioso, stressante e la mia saluta iniziava a farsi sentire con piccole spinte quì e là. Mi stava dicendo che qualcosa non andava proprio.
E in tutto questo movimento avevo anche ricominciato a sognare di cavalli.
Tra il 2007 e il 2008 tante cose stavano già cambiando in maniera drastica.
Ascoltando i miei dolori con la curiosità di voler capire il perché e da dove venissero, con il pieno supporto della mia famiglia e con i cavalli che chiamavano, finalmente avevo il coraggio per fare il salto.

Ho lasciato il lavoro e sono andata in cerca di cavalli, nuovamente. Ma questa volta sarebbe stato “A modo mio”.
Questo mio modo di essere con i cavalli c’è sempre stato, solo che non l’ho mai veramente capito. Come quasi tutti ho iniziato montando, facendo campi estivi con i cavalli, aiutando quando l’età era troppo grande per continuare ad essere piccola, e poi qualche passeggiata, e poi qualcosa si è rotto.
Per me stare con i cavalli voleva dire tutto tranne che montarli, fare competizioni o tirarli a lucido. Andare in passeggiata con cavalli che non conoscevo mi rendeva nervosa ed era frustrante. Volevo altro.

E quindi ho deciso che sarei ritornata ai cavalli solo nel momento in cui avrei potuto farlo a “modo mio”.
Nei 17 anni a seguire la vita mi ha portato in altre direzioni, ma il 2008 è stato quando tutto ha cominciato ad avere un senso. Ho trovato un posto appena fuori L.A dove poter stare con i cavalli, prendermi cura di loro a modo mio, senza doverli montare, senza struttura senza metodi. Io nuda davanti a loro.
E poi, lì c’era lui. Il mio primo vero maestro (lo so che diciamo tutti così, e quindi ci sarà un fondo di verità, no?), un gigantesco cavallo da tiro che aveva paura anche della sua ombra ma con un cuore d’oro. Mi ha insegnato pazienza, resilienza, l’importanza di non avere aspettative e il potere dell’amore puro.

Da lì in poi la vita ha iniziato a riempirsi di corsi, libri, nuovi incontri, nuove amicizie che persistono ancora, nuove esperienze e insegnamenti e, sopratutto, mi ha fatto scoprire quella che ora è la base del mio essere con i cavalli, oggi: Linda Kohanov e il suo libro “The Tao of Equus”. Leggendo quel libro pensavo che tutto quello che lei raccontava fosse normale, che il suo modo di essere con i cavalli fosse come doveva essere. Sempre. E poi c’era quel modo di descrivere la relazione uomo cavallo che risuonava molte corde in me. Nel frattempo ho anche provato un corso diprimo livello del metodo di Monty Roberts, per poi scoprire che non faceva proprio per me. Continuando a leggere i libri di Linda ho sentito la necessità di esplorarlo in prima persona ed ho trovato la mia prima mentore Cathryn clerc, che mi ha insegnato le prime basi dell’approccio e che mi ha fatto fare molte delle mie primissime esperienze con i suoi cavalli, e mi ha sempre spronata ad andare avanti.
Dieci anni dopo, e molte esperienze in mezzo, con amici e cavalli negli Usa, Italia, Sud Africa, Namibia la vita mi ha lanciato la prossima sfida, e dopo 11 anni di vita negli USA sono tornata in italia. Mia madre era appena mancata e io avevo preso la decisione dirimanere (a quel tempo avevo anche la gree card e avrei potuto tornare quando volevo), come se avessi saputo che la mia avventura a L.A era finita comunque.

Negli anni che seguirono il mio ritorno la mia vita ha iniziato a prendere velocità e tante cose sono accadute e accadono molto rapidamente.
Stavo cercando un posto dove tenere i miei animali (non ne avevo ancora ma sapevo sarebbero arrivati) che fosse prima di tutto sicuro per loro, dove potessero vivere in pace, essere accuditi e amati nel modo più naturale per loro possibile.
E così la Cascina, è arrivata, arroccata in una valletta sulle colline del torinese al confine con l’Astigiano, dove i campi dei vicini e i boschi si estendono senza fine, e l’unica strada per arrivare finisce poi davanti alla prorietà. Facendolo un luogo perfetto per il mio progetto. Nel 2014 viene fondata l’Associazione culturale Ca Dij Cavaij (Casa dei Cavalli) perchè nasce come casa loro prima di tutto.
Tutti i cavalli che vivono in cascina hanno un passato difficile o fisicamente o emotivamente o entrambi, e sono stati integrati in un unico branco dove vivono insieme tutto l’anno in 3 ettari.


La scelta di non montarli parte inprimis dal rispetto verso i loro corpi doloranti, e poi dalla volontà di lasciarli vivere in pace dopo una vita passata a far piacere agli umani, nonostante i chiari segnali (fisici e non) dolore tanto da sviluppare contrazioni nervose o stereotipie.
L’unico “lavoro” che fanno sono quello di guida per gli esseri umani che stanno intraprendendo un percorso di crescita personale o di riscoperta di sé, accompagnandoci e conducendoci verso l’ascolto del nostro centro, di ciò che desideriamo veramente.
Le esperienze giudate dai cavalli sono un momento di forte connessione e di armonia di cui ho potuto fare esperienza personalmente prima ancora di incontrare il branco odierno; ed è qualcosa che ho sempre desiderato condividere. Ed ora sono pronta a farlo.